Nazionale

Fermare la guerra, rispettare i diritti umani e la vita delle persone

Emergenza umanitaria: 12 giorni dall'inizio della guerra, 3.478 morti e 12.500 feriti a Gaza. Mercoledì a Roma conferenza stampa Aoi

 

L'orrore della guerra non risparmia nessuno e i numeri delle vittime tra i civili continua a salire. Da quando l'esercito israeliano ha dato l'ordine di evacuare l'intera area settentrionale, il numero degli sfollati ha iniziato a crescere fino a superare il milione. Oltre 350.000 civili si trovano all'interno delle strutture UNRWA.

Il valico di Rafah è rimasto chiuso anche ieri e ciò ha impedito nuovamente l'ingresso degli ormai indispensabili aiuti umanitari: acqua, cibo e medicinali, in primis, sono in attesa di poter entrare dall'Egitto così come almeno altre 3.000 tonnellate di aiuti. (stime Nazioni Unite).

Mercoledì 25 Ottobre alle ore 11 presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale, in Piazza Montecitorio 131 a Roma, si terrà la conferenza stampaEmergenza Gaza: proteggere la popolazione civile, stop alla violenza”, promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) e da Amnesty International Italia.

Durante la confernza stampa, operatori e operatrici delle organizzazioni presenteranno aggiornamenti diretti dai territori colpiti, l’appello con le richieste specifiche al Governo italiano e alla comunità internazionale e gli appuntamenti di mobilitazione congiunta che riportino al centro del dibattito i temi del diritto.

Per partecipare è necessario accreditarsi compilando il form: https://forms.gle/xK27GT5g3U1QLo4C8

In questi giorni di continuo insopportabile orrore, Amnesty International Italia ha deciso di lanciare insieme ad AOI e a tante altre realtà della società civile un appello alle istituzioni italiane per chiedere di rimettere al centro dell'azione politica il rispetto dei diritti umani e della vita delle persone.

Il Forum nazionale del Terzo settore ha condiviso e fatto proprio l’appello promosso dalla Rete italiana Pace e Disarmo: "Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione...La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta". (leggi l'appello integrale)

All'Europa è servita più di una settimana per trovare una posizione comune. In una nota congiunta dei 27 paesi è stata ribadita con la massima fermezza la condanna di Hamas e degli «attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele». Nello stesso documento però chiede al governo di Benjamin Netanyahu «di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario». L'Ue, ma anche i singoli stati, lavora per evitare un'escalation regionale.

Ursula von Der Leyen ha smentito lo stop ai fondi per la Palestina: «La Commissione aumenterà immediatamente di 50 milioni di euro l’attuale dotazione di aiuti umanitari prevista per Gaza. Questo porterà il totale a oltre 75 milioni di euro. Continueremo la nostra stretta collaborazione con le Nazioni Unite e le sue agenzie per garantire che questi aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno nella Striscia di Gaza. La Commissione sostiene il diritto di Israele di difendersi dai terroristi di Hamas, nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale. Stiamo lavorando duramente per garantire che ai civili innocenti di Gaza venga fornito sostegno in questo contesto». (I.M.)

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